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FAO e OIV per la biodiversità nel vigneto: Masi propone la sua esperienza

FAO e OIV per la biodiversità nel vigneto: Masi propone la sua esperienza con l’Oseleta e uve autoctone

L’OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) ha organizzato con la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura), presso la sua sede di Roma, il Convegno "Le risorse genetiche della vite: conservare il passato per garantire il futuro" e ha scelto come unica case-history Masi Agricola. Per la cantina veronese è stata la prima occasione di proporsi in un contesto internazionale di alto prestigio dopo essere stata chiamata, dalla stessa OIV, a rappresentare l’Italia nel “Consortium”, una ristretta commissione tecnica che contribuisce alla ricerca nel settore della vite e del vino e alla sua diffusione – oltre a Masi (Italia): Viña Concha y Toro (Cile), Moët Hennessy (Francia), Sogrape (Portogallo), Familia Torres (Spagna) e Yalumba Family Winemakers (Australia). Il Convegno ha visto la partecipazione di esperti e autorità di spicco nel mondo enologico e scientifico internazionale riuniti per sottolineare l'importanza della biodiversità in viticoltura – con un tesoro inestimabile di oltre 6000 varietà e cloni - e della sua difesa per assicurare un futuro sostenibile, che conservi l’originalità dei paesaggi viticoli e l'esperienza unica del vino.

Masi –con il suo Gruppo Tecnico – si è sempre occupata di biodiversità viticola, con particolare riguardo alle varietà delle Venezie, in collaborazione con Università e Centri di Ricerca. I risultati sono stati presentati in contesti internazionali, nei pluridecennali Seminari Tecnici a Vinitaly e pubblicati sia in ambiente scientifico che tecnico divulgativo. In questo caso, la presentazione alla FAO è stata affidata ad Alessandro Boscaini, ottava generazione della famiglia proprietaria di Masi e a Roberta Beber, agronoma membro del Gruppo Tecnico. La case history ha riguardato l’antica varietà Oseleta, un’uva veronese salvata dall’oblio grazie all’impegno di Masi dopo decenni di non utilizzo a causa della sua scarsa produttiva e della tardiva maturazione e ora inserita nei disciplinari di produzione; e ancora la Garganega, la varietà principe del Soave e il Vermentino toscano. Sono stati proposti in assaggio attraverso produzioni aziendali di pregio: Osar, 100% Oseleta, Colbaraca, 100% Garganega e Bellovile, 100% Vermentino.

L’incontro ha fatto parte della Decima Sessione del Trattato Internazionale sulle risorse Fitogenetiche per l’alimentazione e la agricoltura sotto l’egida della FAO - Organizzazione delle Nazioni Unite - e rappresentata in questa sede dal Segretario il Dott. Kent Nnadozie e dal Funzionario Tecnico Mario Marino. Entrambi hanno sottolineato l'importanza della conservazione delle risorse genetiche per il futuro dell'agricoltura viticola. Per l’OIV presente il Presidente Luigi Moio, hanno parlato Jean-Claude Ruf, Direttore Scientifico e Luigi Bavaresco, Professore di Viticoltura presso l'Università Cattolica di Piacenza, introducendo il tema delle varietà resistenti alle malattie e ai mutamenti climatici.

Con l’occasione ITGRFA (Trattato Internazionale sulle Risorse Genetiche Vegetali per l'Alimentazione e l'Agricoltura) e OIV hanno firmato una Lettera d’Intenti per collaborare alla preservazione del patrimonio genetico viticolo e Masi è orgogliosa di aver partecipato attivamente.

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