Oseleta
L’Oseleta è un’antica varietà autoctona Veronese riscoperta da Masi negli anni Ottanta: da tempo cancellata dall’ampelografia italiana, in quanto ritenuta estinta, non era più stata presa in considerazione per i reimpianti post-filossera a causa della sua resa estremamente bassa.
Nel 1985 Masi piantò i primi 2 ettari di Oseleta scegliendo tre vigneti con diversità di suolo, esposizione e condizioni microclimatiche, al fine di verificarne l’adattabilità. Altri ettari furono poi impiantati da Masi nei propri vigneti e nelle Possessioni di Serego Alighieri. Nel frattempo iniziò una certa curiosità attorno a quest’uva, in particolare dopo che Masi ebbe tenuto due seminari tecnici sul tema Oseleta in occasione di Vinitaly.
Nel 2000 l’Oseleta fu reinserita nell’ampelografia nazionale come varietà tipica veneta atta a migliorare i vini rossi. Successivamente nel 2003 fu introdotta nei disciplinari del Valpolicella e dell’Amarone.
Oggi l’Oseleta rappresenta per tutta l’enologia veronese e veneta un’interessante nuovo elemento di rivitalizzazione e personalizzazione. Caratterizzata dagli acini piccoli e i vinaccioli relativamente grandi, non prolifica in vigna, l’Oseleta produce, durante la pigiatura, una quantità di succo inferiore di un buon 30% rispetto alle altre varietà. I grandi pregi dell’Oseleta consistono nelle bucce spesse e scure, che rendono il vino ricco di colore e aromi di frutti di bosco, e i vinaccioli, che perfettamente maturi rilasciano tannini molto piacevoli al palato.
Oggi l’Oseleta determina la personalità unica di diversi vini Masi:
- Osar
- Toar
- Brolo Campofiorin
- Riserva di Costasera